PIU' MOVIMENTO PER UNO SCHELETRO PIU' FORTE


IMPALCATURA, SOSTEGNO E MOVIMENTO



“Non è un’anima, non è un corpo che si educa: è un uomo, non bisogna dividerlo in due. E come dice Platone, non bisogna educare l’uno senza l’altro, ma guidarli ugualmente, come una coppia di cavalli attaccati allo stesso timone”.
Michel de Montaigne, filosofo francese (1533-1592)

L’uomo entra in relazione con le persone e con l’ambiente che lo circonda attraverso il movimento ed il pensiero: in questo modo, ogni individuo sviluppa nel corso del tempo la propria personalità.

Visto che parliamo di movimento, vi introduco alla motricità!

Con il termine “motricità” si definisce la capacità di eseguire tutti i movimenti corporei attraverso i quali entriamo in relazione con gli altri, con le cose e con l’ambiente, sviluppando una propria identità. La parola “motricità” include tutti i movimenti di coordinazione che l’individuo compie nella loro interezza per eseguire uno spostamento del corpo.

Attraverso la crescita della motricità, si raggiunge una sempre più definita presa di coscienza di sé, utile per la strutturazione ed il consolidamento della personalità. Utilizzando le nostre capacità percettive, ovvero i 5 sensi, siamo in grado di analizzare e interpretare i segnali provenienti dall’esterno e dall’interno del nostro corpo, riuscendo così a stabilire relazioni consapevoli con il mondo in cui viviamo. Alla capacità visiva, uditiva, olfattiva, del gusto e tattile aggiungiamo anche la capacità cinestesica che ci permette di percepire la posizione del nostro corpo nello spazio.

La motricità non è solo l’espressione del movimento, ma è il mezzo con il quale l’individuo manifesta il proprio essere e lo mette a contatto con il mondo esterno. 

Da quando l’umanità ha iniziato a studiare e comprendere il corpo umano e le sue funzioni, si sono definite conoscenze sempre più precise sulla sua struttura (anatomia), sullo studio delle diverse funzioni vitali (biologia), sul funzionamento di ogni parte di esso, in relazione all’esercizio muscolare (fisiologia), sulla disciplina che studia le attività neuromuscolari in relazioni alle leggi fisiche biomeccaniche (cinesiologia), e in generale sul modo più opportuno di curare ogni sua parte quando la patologia ne modifichi il corretto funzionamento (medicina).

Se lo strumento del movimento è il corpo è bene conoscerlo per sfruttare al meglio le sue potenzialità.

Non è mia intenzione tediarvi con la biologia per cui passeremo direttamente all’apparato locomotore, l’insieme di quegli organi e sistemi che sono gli esecutori materiali e gli “ideatori” del movimento: l’apparato scheletrico e articolare, il sistema muscolare e il sistema nervoso.

Oggi soffermo la mia attenzione sull’impalcatura del nostro corpo, ovvero il nostro sistema scheletrico: è bene che tu conosca anche la sua componente passiva per capire come il movimento, soprattutto in età sviluppo, giochi un ruolo fondamentale nel suo sviluppo e consolidamento.

Cominciamo…sei pronto?!

La componente passiva dell’apparato locomotore che mantiene l’equilibrio e assicura il movimento è costituita dalla combinazione dell’apparato scheletrico e articolare, supportati da fasci di tessuto connettivale, i legamenti: le parti rigide di queste strutture (ossa) sono collegate dalle articolazioni che permettono il movimento ma non lo provocano, questo è possibile solo grazie alla trazione che i muscoli, contraendosi, esercitano sui tendini, opportunatamente inseriti sulle parti rigide del sistema.

Da un punto di vista meccanico le ossa possono essere paragonate alle leve e le articolazioni a giunti meccanici, su cui il motore, rappresentato dai muscoli, esercita la propria azione. Ossa e articolazioni, se attivate, si avvicinano e si allontanano dando forma a ogni atto motorio.

Fino a qui tutto chiaro vero? Potrai ben immaginare il loro ruolo nel nostro organismo.

Tutte queste componenti nel loro insieme formano lo scheletro, l’impalcatura del corpo umano. Lo scheletro non solo assicura il sostegno e definisce la forma del corpo, ma protegge anche gli organi interni e le parti molli, e insieme a muscoli e articolazioni, rende possibile il movimento. 

Ma se il nostro scheletrico funge da impalcatura a che gli serve il movimento? 

Il movimento è consigliato a tutte le età: i motivi per cui lo si consiglia ed i benefici che si possono trarre sono veramente molteplici. 

Lo si consiglia a chi è sovrappeso, a chi soffre di disturbi d’ansia o depressivi, a chi ha pressione e trigliceridi alti, ma il movimento è un tesoro a costo zero anche per i giovani ragazzi in via di sviluppo e sai perché?! Leggi bene che questo articolo interessa anche te!

Devi sapere che più il soggetto è giovane, più facilmente le ossa si modificano in conseguenza agli stimoli ricevuti. Ciò è possibile perché il processo di ossificazione non è terminato e l’accrescimento è ancora in corso. 

Facendo eccezione per le deformazioni di origine traumatica, senile o infettiva, possiamo dire che: ogni deformazione ossea ha un’origine più o meno diretta fra la nascita e il ventesimo anno, e molto spesso tra i 7 e i 14 anni, sembrando quest’età essere l’età morfologica per eccellenza, quella in cui la morfologia e l’atteggiamento si modificano e si determinano per l’avvenire. 

Ma se la plasticità dello scheletro favorisce a quest’età le malformazioni, tuttavia proprio grazie ad essa è più facile correggerle e prevenirle.

L’esercizio fisico in primo luogo stimola la crescita delle ossa in lunghezza e in larghezza: le pressioni esercitate dal peso e dalla trazione delle masse muscolari favoriscono la moltiplicazione delle cellule ossee.

La pratica motoria, poi, attiva e migliora la circolazione sanguigna nella membrana che avvolge le ossa (periostio): ciò permette una migliore nutrizione del tessuto osseo, che può diventare più forte e resistente.

Se si confrontano le ossa di una persona abituata all’attività fisica con quelle di una persona sedentaria, si osserverà che le prime presentano una superficie ricca di creste e curvature molto marcate e che, se sollecitate, si dimostreranno assai resistenti; nel secondo caso invece la superficie sarà liscia e nell’insieme le ossa risulteranno molto più fragili e quindi maggiormente soggette a fratture.

Svolgere attività fisica durante l’adolescenza permette in definitiva di accrescere in modo significativo la densità ossea e di prevenire in questo modo le fratture e le malattie degenerative che colpiscono le ossa in età avanzata, come l’osteoporosi.

Spesso si pensa all’impalcatura solo quando ci si “blocca”.

Spesso ci si ricorda dell’importanza del movimento solo quando lo si perde, in parte o totalmente. 

Oggi tendo la mia #HANDFORLIFE ricordandoti che siamo fatti per vivere in movimento, per conoscere l’ambiente che ci circonda e comunicare con esso.

Eseguire attività fisica significa rispettare la Natura del Nostro Corpo e metterlo nelle condizioni di esprimere il suo Essere e le sue potenzialità.


Giulia Sollima D.O.

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