LA MEDITAZIONE...FUNZIONA DAVVERO?
LA MEDITAZIONE… A CHE SERVE?
La meditazione è una delle pratiche chiave che può
cambiare la vita di una persona sotto vari aspetti.
Per tante persone però rimane comunque difficile
capire che cosa significa meditare, come si comincia e cosa si può sperare di
ottenere. Spesso, erroneamente, si pensa che la meditazione sia per pochi
prescelti, si pensa che sia una pratica esoterica, o ancora, si pensa che per
praticarla vi sia bisogno di una vocazione.
Beh, se stai leggendo quest’articolo,
ti invito a riconsiderare questa pratica, potrai usufruire anche tu dei suoi
benefici, solo se vorrai cambiare in meglio la tua vita e ti fiderai del
processo che, ti avviso, richiede pazienza!
L’intento di questo articolo è aiutarti a comprendere,
renderti consapevole e poi.. A te la scelta, come sempre!!
La scienza esatta non esiste ma la scienza molte ci
viene in aiuto dimostrando certi fenomeni, a noi apparentemente inspiegabili… anche
in questo caso la scienza ha fatto la sua parte!
Cos’è la Meditazione e come può esserci d’aiuto nel
quotidiano?
La parola, che esprime la pratica della
Meditazione, deriva dal Sanscrito “dhyana” che significa attenzione,
contemplazione.
Vi sono diverse pratiche di Meditazione – quelle
che si appoggiano specificatamente alle tradizioni religiose, quelle che
cercano la connessione spirituale senza connotazioni religiose e quelle che si
propongono come un puro allenamento mentale, senza alcuno scopo spirituale.
L’esercizio della Meditazione può essere messo in
pratica da una larga varietà di attività che spaziano da tecniche concentrate
sul respiro e/o sulla ripetizione di suoni detti mantra all’osservazione del
processo di pensiero per focalizzare l’attenzione e promuovere uno stato di
consapevolezza del sé e calma interiore.
Indipendentemente dall’esercizio pratico, la
Meditazione ha un unico obiettivo: silenzio e armonizzazione dei pensieri con
l’abolizione dei giudizi che risiedono all’interno di ciascun individuo.
La chiave comune di queste pratiche e della
Meditazione stessa è il controllo dell’attenzione.
La nostra mente è sollecitata quotidianamente da
una miriade di pensieri e scommetto che anche tu, almeno una volta, ti sarai
trovato in difficoltà nella loro gestione.
“Da dove inizio? Cosa è più importante fare? A
quale do priorità?” Quante volte ci iper-agitiamo rimanendo, in realtà, immobili?
Il segreto per fronteggiare al meglio queste
situazioni è saperle gestire, o meglio saper gestire la nostra attenzione nei
confronti di questi pensieri.
Mettere ordine al traffico.
Un pensiero alla volta.
Un’azione alla volta.
Focus.
Meditare significa eliminare i pensieri distraenti,
il rumore di fondo del nostro cervello e porre l’attenzione in modo totale e
completo sull’istante presente, questo in particolare è ciò che ci insegna la Meditazione
Mindfulness.
In un mondo in cui siamo stati abituati a
rivolgerci all’esterno, diventa sempre più urgente sviluppare una maggiore
capacità di guardare il nostro mondo interiore per coltivare pace, serenità e
armonia.
In questo senso la Meditazione è una pratica che
permette di raggiungere un livello di calma che non potrà mai essere garantito
da fattori esterni e che ti permette di interagire meglio con la realtà del
mondo esterno.
Si tratta di creare uno spazio interiore che
assomiglia all’occhio di un ciclone, ovvero una zona che rimane calma anche
quando attorno vi è tempesta. Una zona quieta indipendentemente dalle
intemperie e dallo stress della vita di tutti i giorni. È quella zona che ci
permette di attingere alle nostre risorse ed alle nostre energie.
La Meditazione ci mette in contatto con essa e ci
permette di scovarla.
Il primo passo è quello di abituarci all’immobilità
ed al silenzio, cosa non facile in un mondo frenetico come il nostro.
Proverò a darti io stessa qualche consiglio per
iniziare a quietare il ronzio di fondo, e finito quest’articolo instaura questa
nuova abitudine. Se sei indeciso su quale tecnica meditativa seguire, scrivimi,
potrò consigliarti qualche App facile da utilizzare che ti accompagnerà in
questo cammino!
Innanituto, per iniziare ti consiglio di trovare un
posto appartato e silenzioso dove potrai sederti sul pavimento o su una sedia
con la schiena dritta e gli occhi chiusi.
Il corpo deve essere rilassato e comodo, ma ti
ricordo che l’intento non è dormire, ecco perché dovrai star ben seduto sulle
tue natiche tenendo la schiena ben dritta.
Quando il corpo è rilassato, concentrati sul tuo
respiro, nota il movimento dei polmoni e del diaframma ed inizia a respirare.
Se ti può aiutare a percepire meglio il tuo respiro poni una mano sul torace ed
una sulla pancia: durante l’inspiro la pancia dovrebbe gonfiarsi ed il
contrario avverrà durante l’espiro.
La respirazione lenta è il primo passo verso un
abbassamento della tensione, ma non sforzarti, lascia che il respiro sia spontaneo.
Certamente i primi respiri saranno più veloci, vedrai, piano piano si faranno
più lunghi e profondi.
In questo momento la mente tenderà a distrarsi, è
normale, i pensieri vagheranno e probabilmente vorrai alzarti e fare altro,
alcuni muscoli magari si irrigidiranno. Non preoccuparti, all’inizio è tutto
normale.
Non giudicare e non sforzare.
I pensieri entrano e tu lasciali uscire di nuovo
riportando la tua attenzione sul respiro.
A mano a mano che praticherai e prenderai
dimestichezza con il respiro potrai focalizzarti su altre sensazioni corporee,
su una parola o una frase con un significato profondo per te, potrai perfino
tenere gli occhi aperti e concentrarti su un dettaglio o un oggetto specifico.
Nell’immobilità e nel silenzio piano piano ritrovi
la pace interiore; i pensieri scorreranno e tu li lascerai scorrere senza
esserne succube, difatti imparerai a controllarli, come entrano escono, non ti
interesserà più reagire in modo immediato e repentino agli stimoli della mente.
Con la pratica quotidiana ti accorgerai che le preoccupazioni diventeranno meno
pressanti e la tua serenità non dipenderà più da cosa accade all’esterno: sarai
tu la fonte della tua serenità e ti ricorderai dell’occhio del ciclone, fonte
di calma interiore.
La meditazione ti permetterà di vedere la realtà in
maniera distaccata, senza troppo coinvolgimento emotivo. Imparerai a gestire
gli imprevisti e le situazioni più spiacevoli con maggior lucidità mentale.
Imparerai ad essere padrone degli eventi senza che siano loro a controllare te
ed il tuo umore. Avrai più concentrazione nello studio e nel lavoro perché imparerai
ad essere focalizzato: la pratica della meditazione ti insegnerà ad accantonare
i pensieri distraenti.
È bene che tu sappia che il risultato non
è immediato. Non
ti creo false aspettative, anzi, molto probabilmente le prime meditazioni ti
sembreranno una perdita di tempo ma se avrai fiducia, vedrai che i risultati
non tarderanno ad arrivare.
Ci vuole tempo perché il cambiamento avvenga.
Fidati del processo, ti insegnerà a godere del momento presente abbandonando
la tristezza del passato e l’ansia del futuro. Concentrati sul processo, non
sull’obiettivo, il processo stesso, se praticato con costanza darà i suoi
frutti in termini di successo personale.
“Allora la mia vita cambierà con la meditazione?!” Puoi
giurarci!!!
Ma come è possibile? Cosa succede nel cervello di chi
medita? Apriamo prima una
piccola parentesi sulla neurofisiologia, ovvero sulla funzionalità del nostro
cervello.
È noto che il nostro cervello produce un’estesa
attività elettrica. Quando il cervello è attivo, in alcune aree, sono
prevalenti onde caratterizzate da un’elevata frequenza, misurata in Hertz, come
le onde gamma (30-100 Hz) o le beta (13-30 Hz), mentre quando è a
riposo le onde hanno una frequenza più bassa, come nel caso delle alfa (9-13 Hz) o tetha (4-8 Hz) o addirittura una frequenza lentissima come nel caso
delle delta (1-4 Hz), che sono
tipiche del sonno profondo.
Le tecniche meditative hanno la capacità di modificare la frequenza delle onde
elettriche del nostro cervello: inducono la transizione da un’onda corta ad
una più lunga, cioè da onde cerebrali più veloci, tipiche di una mente agitata,
ad onde più lente, tipiche di una mente più calma e rilassata.
Durante gli stati meditativi le onde cerebrali
rallentano ed il cervello entra in uno stato di prevalenza di onde theta che sono caratteristiche di una condizione
di calma e concentrazione diversa da quella del sonno dove invece prevalgono,
come detto precedentemente, le onde delta.
In parallelo, in alcune zone del cervello emergono
le onde alfa che sono tipiche degli
stati di riposo da svegli.
Sia le onde alfa che le onde theta hanno un ruolo
centrale nella meditazione poiché le prime inducono lo stato meditativo mentre
le seconde lo mantengono.
Sul piano neurologico la pratica della meditazione
è associata al fenomeno della Neuroplasticità, riducendo la degenerazione
cerebrale legata all’età e migliorando le funzioni cognitive.
Gli studi di neuroimaging hanno mostrato che il
Network cerebrale cambia nei meditatori, ovviamente questi effetti sono da
considerarsi sul lungo termine.
Prendendo in considerazione l’Ippocampo, sede di memoria
e apprendimento, la meditazione copre un ruolo strategico in quanto protegge
quest’importante area dai processi di invecchiamento delle funzioni cognitive.
In effetti, sempre più evidenze scientifiche
sostengono che le tecniche meditative aiutino a migliorare i processi mnemonici
e cognitivi nei pazienti con malattie neurodegenerative. Queste pratiche si
rivelano un aiuto non indifferente in quanto sono facili da insegnare e da
svolgere, per di più a zero spese.
La meditazione, come hai potuto ben comprendere, è
un complesso processo mentale che include cambiamenti nei processi cognitivi,
nelle sensazioni percettive, negli ormoni e nell’attività del sistema nervoso
autonomo. Offre un’affascinante finestra sulla relazione tra stati mentali e
fisiologia del corpo, processi emozionali e cognitivi; l’esperienza biologica
correlata a quella spirituale.
Negli ultimi trent’anni passati, i ricercatori
hanno esplorato gli effetti biologici ed i meccanismi della meditazione in gran
dettaglio. Gli studi iniziali hanno misurato i cambiamenti nell’attività
autonoma valutando la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) e la pressione
sanguigna, così come i cambiamenti elettroencefalografici (EEG).
Studi più recenti sono andati oltre: hanno valutato
i cambiamenti ormonali e immunologici.
Tutti questi effetti con la meditazione? Sbalorditivo, non è
vero?! Eppure, credimi, è stato tutto dimostrato attraverso tecniche di
neuroimaging comprendenti PET (photon emission tomography), SPECT (single
photon emision computed tomography) e RMN funzionale.
Le tecniche meditative, come già anticipato nelle
righe iniziali, sono diverse e, seppur esistano più approcci specifici,
dall’analisi degli studi è emerso che i risultati finali sono simili: attivazione della corteccia prefrontale e
della corteccia cingolata, attivazione talamica, attivazione dell’ippocampo e
dell’amigdala, cambiamenti nel sistema nervoso autonomo e ipotalamico ed
effetti sui sistemi neurochimici.
In parole semplici? Le suddette
aree sono i bersagli della meditazione, ma a che servono? Servono ad ottenere i benefici di cui ti parlavo
prima, che otterrai con la pratica regolare.
Sono aree preposte all’attenzione sostenuta e all’attenzione focalizzata; aree che, se
stimolate e attivate attraverso la meditazione, migliorano memoria e apprendimento, offrono emozioni positive e rilassatezza diminuendo il senso di fatica.
Inoltre, questi cambiamenti si riflettono anche sul versante neurochimico dove
il coinvolgimento di beta-endorfine,
oppioidi endogeni e sistema serotoninergico innalzano gli stati emotivi di
gioia ed euforia a discapito delle sensazioni negative legate al dolore e alla
paura.
Tutte queste aree possono essere “allenate” a
funzionare sempre meglio e la meditazione è l’esercizio quotidiano per renderle
ipertrofiche, proprio come i muscoli allenati, metaforicamente parlando. I
cambiamenti temporanei di ogni seduta, se ripetuti nel tempo, portano a
cambiamenti permanenti.
Pazienza e costanza dovranno essere le tue amiche più fedeli in questo cammino
di scoperta.
Non bisogna essere capaci per continuare, bisogna
essere perseveranti e fiduciosi. Datti tempo, accetta senza giudizio le fasi iniziali..Coglierai
i tuoi frutti!
Giulia Sollima D.O.
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